domenica 2 luglio 2017

“La pelle che ci separa” di Kym Ragusa.

La pelle che ci separa” di Kym RagusaCasa editrice: Nutrimenti
N. Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2008
Prezzo: €16,00
 
                                      
 
           
Kym Ragusa, scrittrice e regista, nasce a New York, a metà degli anni Sessanta, da madre afroamericana e da padre italoamericano. In bilico tra due comunità in conflitto, l’autrice avverte sin dall’infanzia il peso della propria diversità, non essendo mai accettata completamente per le sue duplici radici; una diversità di cui la pelle è manifestazione evidente e fulcro di ogni pregiudizio poiché considerata bianca dagli afroamericani e nera dagli italoamericani.
 
Tale condizione spinge Kym a nascondere parte delle proprie origini, fornendo di sé un’immagine parziale che le permette di uniformarsi all’interno delle due differenti comunità.
Tuttavia l’autrice trova effettivamente uno spazio per sé nella società soltanto attraverso il riconoscimento delle sue origini e l’accettazione da parte delle nonne, figure ancestrali e simboli dei due mondi a cui appartiene. Grazie alle nonne, infatti, l’autrice definisce se stessa e ricostruisce la propria storia, attingendo dal mito il senso della propria esistenza. 
 
Come una novella Persefone, Kym si divide tra due mondi opposti a cui sceglie di non rinunciare mai. Contrariamente alla figura mitica, però, l’autrice costruisce ponti e riduce le distanze tra le due realtà, riconoscendo una connessione tanto emotiva quanto fisica tra i due luoghi di origine: la Sicilia, terra paterna, e l’Africa, terra materna. Kym Ragusa fa esperienza di questo legame recandosi, nell’epilogo dell’opera, nell’isola paterna; giunta, infatti, alla Kalsa di Palermo, l’autrice assiste ad una partita di pallone tra bambini siciliani e bambini africani e percepisce un senso di coesione che non conosce pregiudizi. 
Il viaggio in Sicilia intrapreso da Ragusa rappresenta il punto di partenza e di arrivo della narrazione e fa da cornice ad un ulteriore viaggio, quello nei ricordi, che permette all’autrice di ricostruire il proprio passato attraverso immagini e frammenti. 
 
 
 
 
       
Kym Ragusa ne “La pelle che ci separa” esplora il luoghi della propria memoria e li rende visibili al lettore, raccontando un’esperienza unica, ma condivisa: quella dell’autrice è, infatti, una storia di emigrazione e di pregiudizi che accomuna coloro che, vivendo lontani dal proprio paese d’origine, rappresentano il “diverso”. Ragusa fa luce, con soggettività, su un passato difficile senza, però, drammatizzare gli avvenimenti; attraverso la rielaborazione cosciente della propria esperienza, infatti, l’autrice fornisce al lettore innumerevoli spunti di riflessione e lo coinvolge con grande naturalezza. 

 
 


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