L’ultima volta che ho avuto sedici anni
di Marino Buzzi
Sembra che sia solo da oggi che esiste la piaga sociale del bullismo, in realtà è un qualcosa di spietato che c’è da decenni, rivolto verso le persone che vengono percepite, soprattutto in ambito scolastico, come diverse, insolite, impopolari, secondo imperscrutabili leggi da branco che in troppi, a cominciare da genitori e insegnanti, liquidano come ragazzate.
In realtà certi problemi sono eterni e il bullismo è uno di questi, e, tolti gli strumenti delle moderne tecnologie, la storia raccontata potrebbe essere avvenuta anche qualche anno fa, colpendo chi oggi da adulto si occupa di queste tematiche e battaglie.
La vicenda rivive dalle parole di Giovanni, il protagonista scomparso dopo mesi di persecuzioni, vittima di bullismo perché obeso, che solo alla fine svelerà la verità su che fine ha fatto, in una specie di racconto giallo, dove il colpevole sono tanti, a cominciare da chi considera normali certe cose. Ma Giovanni non è la sola vittima della legge del branco che non conosce il rispetto, anche Manuel detto Bambi, ragazzo omosessuale, subisce lo stesso destino, da parte di compagni e compagne di scuola che hanno comunque fragilità che nascondono sotto una scorza di cattiveria e cinismo.
Un libro da far leggere ai più giovani, per farli riflettere su una storia spietata, non moralista ma profondamente morale, e un libro da leggere anche da grandi, per capire che non si era soli ad essere bullizzati, magari perché non abbastanza ricchi, non abbastanza magri, non abbastanza avvenenti, con gusti sessuali non accettati e via dicendo. Un libro che può servire anche agli ex bulli, forse solo per far capire per un attimo, se ci si riesce, i danni che hanno combinato, oltre a chi continua a idealizzare l’adolescenza come età meravigliosa, dimenticandone problemi e drammi, da cui, come Tommaso, si può restare segnati per sempre.
L’ultima volta che ho avuto sedici anni, Marino Buzzi, Baldini & Castoldi, 15 euro
Di Elena Romanello –
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