Le sonorità di Adam Green rimandano ad un filone che va da Leonard Cohen ed arriva sino a Richerd Hawley solo che il tutto sembra essere passato per le mani di Jack Black (l’attore di School Of Rock che è un suo fan). Green nasce a New York, e a soli 17 anni esce il suo primo album. Adam è parte fondante della scena newyokese anti folk fine anni ’90 e metà dei Moldy Peaches, la band in cui scrive e compone anche Kimya Dawson, con la quale raggiunge il successo globale grazie alla colonna sonora del film vincitore agli Oscar del 2007, Juno.
In Europa è diventato un habitué dei primi posti delle classifiche grazie a successi come Jessica, Emily e Morning after midnight. Quando i Moldy Peaches si sono ritrovati al numero uno della billboard grazie alla canzone Anything else but you, Green aveva già una serie di album di successo alle spalle e approfondiva le arti visive e il filmmaking.
Dopo 3 anni di gestazione Adam Green è pronto a rivelare il suo progetto più affascinante. “Aladdin” è la travolgente colonna sonora di una sua personale visione iper sensoriale, poetica e umoristicamente sovversiva del classico racconto de “Le Mille e Una Notte”. Curatore della moderna versione della fiaba tradizionale e protagonista stesso nel suo adattamento, Adam Green ha inserito in “Aladdin” 13 brani originali, dotati di sfrenata e gioiosa fantasia, caratterizzati da un groove molto accattivante e che rimandano alle sonorità fine anni sessanta folk-funk bubblegum psychedelic. È il suono che emerge dalle crepe della simbolica immaginazione di Adam dove la lampada è una stampante 3D, la principessa è un’aristocratica decadente, il pianeta subisce un cambio di sesso e la sua popolazione stampa una versione analogica di internet.
La colonna sonora uscirà insieme al film, e Adam porterà in tour l’album e il film…
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