Sabato 22 luglio 2017
“Rami”: primo disco dei Noon
Nuova freschissima proposta, si tratta di “Rami”, primo album dei Noon. Alcune influenze di riferimento: Sigur Ròs, Radiohead, Daughter, atmosfere musicali tipiche della musica del Nord Europa, intersecando il tutto con l’identità musicale italiana. Procediamo con il nostro amato ed immerso track by track.
Atmosfere indie, ritmiche “alternative”, chitarre clean accattivanti.
GUERRA SUGLI ALBERI
– Collaborazione eccezionale con Roberto Dellera (con interpretazioni un po’ alla Diego Mancino), uno dei punti forti del disco. Brano leggiadro, quasi mattutino, timbro vocale assai avvolgente. Armonie rarefatte.
HEIDI 12A –
Brano molto “acustico”, da cui è stato prodotto un videoclip molto intenso, con protagonista una bambina.
SALICI –
Delle chitarre distorte fanno da intro al pezzo, ma mantenendo una leggerezza caratteristica.
Un eco quasi impercettibile alla voce che dà una pasta sonora davvero emozionante.
MILLE RAMI –
Un ritmo quasi ostinato, maracas e giochi di chitarre acustiche. Una composizione ben organizzata, alternando momenti ossessivi a pacatissimi.
IS –
Brano con una lunghissima atmosfera “ambient” dove la ricercatezza dei suoni non è affatto casuale, ma ben si sposa al progetto di tutto il disco, nonostante apparentemente si cambi “genere”.
ANNARELLA –
Un grande omaggio ai CCCP, ma con un arrangiamento che non desta nessun “sospetto”, ma dando la sensazione che si tratti di un loro brano assolutamente originale.
DULUTH (live Sassion) –
Un bellissimo miscuglio tra canzone, ambient, ritmica con tanto di spazzole, una delle canzoni più intime dell’album. Tratta da un live, pezzo di grandissimo impatto.
SCATOLA1 –
Riflessioni esistenziali che lasciano un profondo magone nell’ascoltatore, un colpo allo stomaco quel violoncello prima della vera e propria “esplosione” del brano.
VALDARO –
Interessanti trovate ritmiche, armoniche, strutturali, in un brano che continua le riflessioni sulla vita con grande profondità.
Chitarre elettriche che si fondono con chitarre acustiche, soluzioni ritmiche minimalissime, ma efficaci.
GIGANTI (i Ragazzi di Averdeen) –
Pochi elementi, una chitarra acustica, una voce, un’interpretazione ben calibrata: tutto quello che si può desiderare da un brano cantautorale.
Riceratezza nei suoni, nei testi, nelle interpretazioni, negli arrangiamenti.
Impegno e spensieratezza per un grande progetto con in grembo la preziosissima collaborazione di Dellera.
Tema centrale dell’album è lo scorrere del tempo, la difficoltà, nonostante gli sforzi, di mantenere salde le proprie sicurezze e di non restare spettatori inermi e passivi davanti al mondo che non assicura nulla di assodato se non certezze relative. Il titolo del disco, “Rami”, parola significante dell’intera raccolta e con un riferimento presente in molti brani (“Guerra sugli alberi”, “Salici”, “Mille rami”), si può interpretare come metafora del protendersi verso futuri migliori.
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