giovedì 12 gennaio 2017

Medici di Strada: la storia di Bruno in Rock’n'Road

 
 
Nella notte due fari illuminano la strada, sono di un camper molto particolare, un furgoncino decorato con delle bellissime foglie d’edera e la figura di due mani, dove l’una è tesa verso l’altra. In questo furgoncino capitano cose bellissime che nessuna storia a lieto fine spererebbe. Parliamo infatti di un piccolo ambulatorio medico, come lo definisce Bruno il creatore e ideatore dell’iniziativa “Medici
di strada” nata grazie all’appoggio degli amici della Parrocchia Santissima Trinità a Napoli. Ci si aggiungerebbero ancora altri aggettivi per descrivere non solo un’azione di volontariato con il solo scopo
di portare del bene, ma anche un’iniziativa di enorme accoglienza, nel vero senso della parola. Bruno è il vero medico, lavora da trentotto anni nel pronto soccorso e ogni lunedì sera dell’anno porta in giro
il suo camper per tutti gli amici, come chiama i suoi pazienti, che lo aspettano. Per lui la strada non è solo un luogo dove esercitare la sua attività ma è un’abitudine di vita dove dare la maggiore espressione
della sua passione che è quella della solidarietà. I senza fissa dimora che lo conoscono e che lo attendono ogni settimana lo sanno bene. Da Bruno non riceveranno solo le cure mediche, ma anche la
chiacchiera gentile, un sorriso, una sigaretta. “Per me uscire con il camper di sera è un’emanazione di ciò che è stata la mia professione tutti questi anni”. Ed è proprio così, Bruno è un’emanazione anche di se stesso ed è un raro esempio di sincera umanità.
 
 
 

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