Molti personaggi storici portavano quello che oggi chiamiamo piercing. Compreso Giulio Cesare.
Il piercing al capezzolo in epoca romana simboleggiava forza e fedeltà all'esercito. Anche Giulio Cesare lo portava.
E non era il solo, molti personaggi storici lo portavano. Giulio Cesare lo aveva al capezzolo, come molti centurioni, per simboleggiare forza, virilità e fedeltà all’Impero romano. Era anche emblema di unione e solidarietà fra gli uomini dell’esercito.
Al glande. I gladiatori, per la maggior parte schiavi, erano invece soliti portare piercing sulla testa del pene per fissarlo con una stringa di cuoio ai testicoli durante i combattimenti ed evitare ferite. D’altronde l’usanza è molto antica: anche gli Egizi se ne servivano per sottolineare lo status sociale, come testimonia la mummia della principessa Ahmose-Meryet-Amon, con le orecchie forate.
Tale pratica era tanto in uso fra i nobili che si narra lo avesse anche (al pene!) il principe Alberto (1819-1861), consorte della regina Vittoria.

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